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THE UNKNOWN KNOWN



Regia: Errol Morris
Lettura del film di: Gian Lauro Rossi
Titolo del film: THE UNKNOWN KNOWN
Titolo originale: THE UNKNOWN KNOWN
Cast: regia: Errol Morris – fotogr.: Robert Chappell – mont.: Steven Hathaway – scenogr.: Ted Bafaloukos, Jeremy Landman – mus.: Danny Elfman – interpr.: Donald Rumsfeld, Errol Morris – durata: 105’ – colore – produz.: Moxie Pictures – origine: USA, 2013 – distrib. intern.: HanWay Films (16.1.2014)
Sceneggiatura: Errol Morris
Nazione: USA
Anno: 2013
Presentato: 70. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica 2013 – CONCORSO

Rumsfeld Donald si racconta. Il perché lo faccia lo vediamo alla fine di questa lettura. Dal suo racconto un po’ documentaristico e un po’ da vicenda filmica, ne emerge che il nostro protagonista desidera mettere in luce, attraverso il racconto strutturale della vicenda che:

 

- tutto quello che riferisce nell’intervista, è scritto nei suoi appunti, i cosiddetti “fiocchi di neve” che vengono rappresentati all’interno di una sfera di cristallo e che oggi diventano riflessioni storiche;

- le scelte di vita, per lui più importanti, sono state il suo matrimonio (avvenuto in giovane età e frutto di un amore vero, che ancora resiste ), gli studi effettuati (che gli hanno permesso di accedere ai ruoli importanti che ha ricoperto), ed infine la carriera politica e di stato;

- su quest’ultima si sofferma per ricordare tutti i Presidenti che ha assistito in diversi ruoli (Nixon, Ford, Reagan e Bush figlio): rimane pertanto, uomo informato di una infinità di cose relative alla amministrazione americana, che, ritiene, possano essere utili anche per il futuro. Infatti alla fine ci ricorda che anche Obama nella sua gestione presidenziale non ha mai contraddetto le sue scelte del dopo guerra in Irak;

- infine racconta con dovizia di particolari la guerra all’Irak e all’Afganistan, per dirci che l’America doveva agire se voleva continuare a rimanere una super potenza, non solo nel campo economico, ma soprattutto in quello militare e ripete spesso una sua frase storica e cioè che “ lo sconosciuto è noto” e quindi l’ignoto può essere noto: ossimori volti a chiarire che si doveva agire per affermare una supremazia dopo i fatti dell’11 Settembre e produrre una punizione esemplare, affinché tutti capissero che non si può sfregiare l’America in quel modo, cercando di colpire il suo potere economico, istituzionale e militare;

- viene evidenziato il fatto che le sue aspettative del dopo guerra all’Irak, non si sono realizzate, perché sempre la guerra, di per sé, presenta fatti imprevedibili. Anche a Guantalamo infatti si sono realizzati avvenimenti da lui non autorizzati, tanto da indurlo a decidere le proprie dimissioni da Segretario di Stato, scritte di suo pugno (le torture dei marines ai prigionieri terroristi erano lesive per la giusta lotta contro il terrorismo islamico );

- conclude l’intervista commovendosi, mentre afferma che i “fiocchi di neve” si stanno depositando e che quindi la sua persona ha concluso di incidere sulla storia.

 Il nostro protagonista, però, non ci è apparsa persona ormai priva di sogni e a fine corsa, anzi ha dato l’impressione di essersi tolto qualche sassolino nei confronti di altri protagonisti americani (Presidenti e uomini delle istituzioni) e, in un qualche modo, offre qualche consiglio ad Obama, rispetto alle vicende della Siria.

Anche da questo filmato si può estrapolare l’idea centrale: «L’America se vuole continuare ad avere un ruolo determinante nel mondo, ha bisogno, in certe occasioni, di usare la forza. Per far ciò, è necessario scegliere con determinazione una strada, tra le tante che si possono presentare, e cercare di immaginare il futuro, utilizzando le informazioni note e non note che si hanno a disposizione. È pure utile consultare sapientemente il vocabolario, al fine di trovare le parole giuste per informare sugli eventi e non rispondere a domande, se pur ritenute pertinenti, o farlo eventualmente offrendo battute ambigue. Per far tutto ciò, al governo dell’America, servono uomini informati sulla cultura militarmente, sulla storia americana (per evitare, se possibile, eventuali errori), decisi nell’impartire ordini, sapienti nel fornire informazioni all’opinione pubblica nazionale e mondiale. Sarà la storia a dirci se le scelte attuate sono state giuste o sbagliate».

 Ci pare di capire che, secondo Rumsfeld, se questi “ fiocchi di neve” per ora sono depositati, è sufficiente che qualcuno muova la sfera di cristallo, per rimetterli in movimento. E lui è li, a disposizione, forse per scendere ancora in campo. Non ci è parso un uomo che abbia detto fine alla sua carriera politico / diplomatica. (Gian Lauro Rossi)

 


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