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NIGHT MOVES



Regia: Kelly Reichardt
Lettura del film di: Gian Lauro Rossi
Titolo del film: NIGHT MOVES
Titolo originale: NIGHT MOVES
Cast: regia, mont.: Kelly Reichardt – scenegg.: Jon Raymond & Kelly Reichardt – scenogr.: Elliott Hostetter – mus.: Jeff Grace – fotogr.: Christopher Blauvelt – cost.: Victoria Farrell – suono: Kent Sparling, Cas – interpr. princ.: Jesse Eisenberg (Josh), Dakota Fanning (Dena), Peter Sarsgaard (Harmon) – durata: 112’ – colore – produz.: Tipping Point Productions, Maybach Film Productions, RT Features, Filmscience – origine: USA, 2013 – distrib. inter.: The Match Factory
Sceneggiatura: Jon Raymond & Kelly Reichardt
Nazione: USA
Anno: 2013
Presentato: 70. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica 2013 – CONCORSO

Dice Gorbaciov, parlando delle migliori pellicole dedicate alla tutela ambientale del pianeta, «Stiamo vivendo una crisi ecologica senza precedenti. Quando la scienza e la ragione non si possono aiutare, solo una cosa può salvarci: la nostra coscienza e i film possono contribuire a stimolarla».

 

Nel film in questione possiamo affermare che la nostra coscienza è stata stimolata su un aspetto, ma ha prodotto dubbi su altri. Infatti, il regista, nel trasmettere con questo film l’idea centrale, affermache: «il mondo non può essere salvato dal disastro ecologico (prodotto dal consumismo, dallo sfruttamento totale delle risorse naturali e dalle attività delle multinazionali) utilizzando attentati terroristici dimostrativi, in quanto questi non avrebbero l’effetto sperato. Potrebbero produrre, invece, morti, feriti, tanta sofferenza ed incomprensione a tal punto da nuocere alla “giusta” causa. Tali attentati, inoltre, potrebbero creare disagi psicologici negli attentatori più deboli e fragili e azioni inconsulte, o, peggio ancora, violente di tutela della propria libertà. Infine, i più scaltri e spregiudicati vivrebbero senza rimorsi le conseguenze dell’attentato, con una coscienza che non tutela il genere umano (vedi ex marine che organizza l’attentato). La risposta che indica il regista è la formulazione di un programma rivoluzionario mondiale, organizzato su ampia scala, quale soluzione più convincente per tutelare l’eco sistema mondiale e continuare a fare vivere degnamente il mondo. Ma non ci dice come».

La vicenda: è la storia di tre ragazzi ambientalisti radicali che si organizzano per far esplodere una diga idroelettrica come azione dimostrativa finalizzata a tutelare l’ecosistema mondiale. Pensano che tale atto possa servire ad educare le coscienze al fenomeno della distruzione del mondo previsto dalle caratteristiche di sviluppo economico attuale. L’attentato compiuto ha ottenuto lo scopo della distruzione della diga, ma sui tre attentatori ha avuto conseguenze imprevedibili, con la morte di Dena (uccisa da Josh senza volontà predeterminata) e la perdita del lavoro dello stesso Josh (psicologicamente provato e timoroso di essere scoperto quale attentatore e uccisore di Dena). Mentre il terzo uomo, Harmon, in modo più scaltro, si eclissa.

Il racconto è diviso in due parti: prima e dopo l’esplosione della diga: nella prima si evidenziano gli aspetti organizzativi e psicologici dei preparativi dell’attentato (controllo della diga, visione di documentari sulla salvaguardia del mondo, acquisto del motoscafo e del materiale esplosivo, predisposizione del tutto e realizzazione effettiva; nella seconda parte si evidenziano le reazioni dei protagonisti agli effetti dell’esplosione (con feriti e dispersi) e della comunità circostante che condivide l’obiettivo, ma non i mezzi per raggiungerlo (crisi di coscienza della ragazza, giudizi della comunità locale, uccisione della ragazza, paura atroce di Josh di essere scoperto, ecc….).

Concludendo, si può definire un film di denuncia del grande disastro che può colpire il nostro ecosistema, di critica a certe azioni finalizzate a se stesse, ma non si evidenzia alcuna idea di proposta strategica precisa volta ad affrontare tali problemi. Quindi film senza prospettiva. E allora? Si voleva forse fare solo cassetta? (Gian Lauro Rossi)

 


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