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W.E.



Regia: Madonna
Lettura del film di: Franco Sestini
Titolo del film: W.E.
Titolo originale: W.E.
Cast: regia: Madonna – scenegg.: Madonna, Alek Keshishian – fotogr.: Hagen Bogdanski – mont.: Danny B.Tull – scenogr.: Martin Childs – cost.: Arianne Philips – mus.: Abel Korzeniowski – interpreti: Andrea Riseborough, Abbie Cornish, James D’Arcy, Oscar Isaac – colore – durata: 110’– produz.: Madonna, Kris Thykier – origine: Gran Bretagna, 2011 – distrib.: Archibald Enterprise Film
Nazione: GRAN BRETAGNA
Anno: 2011
Presentato: 68. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia - 2011 – Fuori Concorso

È la storia di Wally, una newyorkese ossessionata dal mito di «Wallys Simpson e Edoardo VIII» e di conseguenza del grande amore, quel sentimento così sublime per il quale si abbandona tutto e tutti; la incontriamo all’inizio brutalizzata dalll’uomo con cui vive – tale Ben che non apparirà più nella vicenda – il quale la picchia selvaggiamente e la fa abortire (involontariamente?) per una serie di calcioni alla pancia; la rivediamo più tardi, sposata con un medico con il quale non riesce ad avere un figlio: anche perché il marito non c’è mai – ha un’amante – e quindi manca “il tempo” per concepire. Questa problematica della gravidanza è un altro blocco che Wally sta vivendo con difficoltà.

Durante questa relazione, le visioni della vicenda di Wallys Simpson e del suo grande amore per il re Edoardo VIII, si susseguono frequentemente: lei è sposata con un americano, ma nutre un grande amore per Edoardo (da lei chiamato David) ma comprende che esiste un’impossibilità costituzionale per cui il loro amore si possa concretizzare in una unione di carattere matrimoniale: la Regina Madre ed anche il Primo Ministro non accetteranno mai che il Re, il quale è anche il capo della Chiesa, sposi una donna “divorziata”. L’accostamento di tale storia d’amore, sia pure contrastata, non è realizzabile con la sua vicenda accanto al marito medico.

Mentre Wally continua a rivivere queste vicissitudini della sua celebre “quasi omonima”, il suo rapporto con il marito continua a deteriorarsi: lui accampando la scusa del lavoro in ospedale non rientra quasi mai e lei, una di queste volte in cui il marito non è rincasato, telefona in clinica e si sente rispondere che il dottore non si è visto: la frittata è fatta e la donna scopre con chiarezza che il marito, il quale non ha mai “voglia” di fare sesso con lei, ha un’altra donna con la quale intesse un’altra relazione.

Intanto da Sotheby’s si sta allestendo un’asta riguardante vari cimeli storici appartenuti alla coppia “W.E.” – cioè Wallys e Edoardo – e la nostra Wally comincia a frequentare quei locali, nei quali incontra una sorta di custode, un emigrato dalla Russia, buon conoscitore dì arte e suonatore di pianoforte; tra i due si innesta una specie di rapporto che però non trova alcuno sbocco, perché entrambi hanno paura di fare il primo passo per trasformare il rapporto in una relazione.

Sarà Wallys, che in una delle sue tante apparizioni, “intima” alla donna di “vivere la propria vita”, incitandola così a concretizzare il proprio desiderio d’amore.

L’ennesima scenata con il marito, alla quale segue una sonora scarica di pugni al volto ed al corpo della donna, induce sia l’uomo che la donna a prendere in mano la situazione ed a lasciare il manesco coniuge per vivere insieme.

È questa la grande storia d’amore da paragonare a quella che ha rivoluzionato la vita di Wallys e di Edoardo? Il film ci dice che quel tipo di routine è il massimo che la donna e l’uomo – vedovo da pochi anni – possono pretendere dal destino; da aggiungere che l’unione sarà baciata dall’arrivo di un bambino e quindi un altro tassello di felicità và ad assommarsi al legame tra i due personaggi; basterà per costruirci una grande storia d’amore, una di quelle storie di cui tutti parlano? Il film non lo dice ma neppure dice niente in contrario.

Dobbiamo subito dire che Madonna – oppure qualche suo collaboratore – mi ha stupito in quanto ha dimostrato di saperci fare con la macchina da presa ma anche – e forse, soprattutto – nella fase di scrittura del film; non era facile infatti portare avanti una narrazione che si muoveva su due piani narrativi distanti tra loro e legati solo dalla ricerca di entrambe le donne del vero, autentico amore.

Ma nel film si va forse anche un po’ oltre, in quanto ci si chiede cosa sia il vero amore e viene risposto con questa frase (cito a memoria): “non poter vivere senza la persona amata”; è questa infatti la motivazione che Edoardo VII fornisce agli inglesi per la sua abdicazione: nel celebre radio-discorso egli afferma che “senza di lei egli non sarebbe in grado di fare il proprio dovere di Re e quindi meglio cedere lo scettro al fratello”.

Dopo aver fatto i complimenti alla “Queen of Pop”, Madonna, per il coraggio mostrato nell’affrontare una problematica del genere con una struttura narrativa così particolare; dobbiamo però dire con assoluta chiarezza che la cantante/regista non è riuscita nell’intento che si era prefissata, dato che i due piani narrativi - la vicenda di Wallys e di Edoardo VIII e quella di Wally con gli uomini che la vita le fa incontrare – hanno svariate discrepanze che si riflettono negativamente sulla corretta comprensione dell’assunto tematico.

La quale tematica è di un a semplicità disarmante: nella vita dobbiamo sempre e comunque ricercare l’elemento vitale, cioè l’amore, in mancanza del quale non esiste alcuna felicità e neppure gioia e realizzazione nelle cose in cui siamo chiamati od operare.

Gli attori sono tutti al massimo livello e molto ben diretti, circostanza che mi induce a ritenere che Madonna abbia acquisito anche una bella dose di padronanza nella gestione del cast artistico; continuando di questo passo, tra qualche anno avremo una nuova top-regista! (Franco Sestini)

 


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