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LOVE AND BRUISES



Regia: Lou Ye
Lettura del film di: Adelio Cola
Titolo del film: LOVE AND BRUISES
Titolo originale: LOVE AND BRUISES
Cast: regia: Lou Ye ­– scenegg.: Jie Liu-Falin, Lou Ye – fotogr.: Yu Lik Wai – scenogr.: Guillaume Deviercy – mont.: Juliette Welfling – cost.: Virginie Montel – mus.: Dana Farzanehpour – colore – durata: 105’ – interpr. princ.: Corinne Yam (Hua), Tahar Rahim (Mathieu), Jalil Lespert (Giovanni), Vincent Rothiers (Eric), Sifan Shao (Liang Bin), Patrick Mille (Thierry), Adele Ado (moglie di Mathieu), Zhang Songwen (Ding Yi) – produz.: Wai not Production – produtt.: Nai An, Pristina Larsen, Pascal Caucheteaux – origine: Francia, 2011 – un’esclusiva per lItalia Rai Cinema – vendite internazionali: Wild Bunch)
Sceneggiatura: Jie Liu-Falin, Lou Ye
Nazione: FRANCIA
Anno: 2011
Presentato: 68. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia - 2011 – Giornate degli autori

Siamo in Francia, in una città multietnica e problematica nel caos umano confuso dal super lavoro…di chi ce l’ha e di chi sfrutta le occasioni per sopravvivere! ‘Amore’, dice il titolo del film, …ma qui bisogna intenderci!, e ‘rumore’, e di questo il film sovrabbonda. Al centro della vicenda vediamo due personaggi, una giovane universitaria cinese, che rimane delusa e insoddisfatta nella richiesta di prestazione sessuale da parte del suo probabile fidanzato o amante, e che non si rassegna alla sua triste sorte; quasi subito veniamo a conoscere un giovane aitante operaio metallurgico, impegnato nel trasporto a spalla di barre di metallo da caricare sul camion. Di un suo brusco movimento resta vittima la ragazza cinese, colpita al volto senza gravi conseguenze. E’ l’occasione fortuita che li fa incontrare. Lei non lo sa, ma lui, Matteo, è sposato da un paio d’anni e la moglie aspetta un figlio. All’introduzione seguono le parti del film, che possiamo così sintetizzare, ricordando quelli che si potrebbero chiamare i suoi gangli nervosi (chiamati da qualcuno perni strutturali) che scandiscono e strutturano il film nel modo seguente: PRIMA, IL CASO che li avvicina nel caos della vita, SECONDA, LA STRETEGIA DI MATTEO per conquistare la sconosciuta cinesina, che egli concupisce cercando di sedurla con le buone e poi convincendola con le maniere forti, TERZA, RESISTENZA E ACCETTAZIONE DELLA CINESE. Dopo ripetuti tentativi di rifiutare il contatto con lui alla fine si lascia convincere e accetta la sua violenza, quasi per vendicarsi di essere stata delusa dal fidanzato. Tutta questa parte del film, molto lunga e ripetitiva, presenta i numerosi incontri dei due, nei quali fanno esclusivamente sesso senza sentimenti, quasi sempre per iniziativa di lui e talvolta di lei, ma soltanto come sfogo dei sensi. QUARTA, INNAMORAMENTO DELLA CINESE, che non può più vivere lontano da lui: lo cerca, lo pedina, fa la gelosa, a vicenda salva ed è salvata nei pericoli rappresentati da gente grossolana e manesca, litigano, si separano e si rappattumano con frequenti ripetitivi incontri di sesso. QUINTA, ATTIVITA’ DI MATTEO, che mantiene la moglie con il suo lavoro e partecipando ad iniziative di furto di oggetti d’antiquariato organizzati da un suo “amico” al quale “presta” la giovane cinese, con la quale pretende di incontrarsi ancora. La giovane però viene a conoscenza del tradimento e non vuol più saperne di lui. Cede, peraltro, al richiamo dei sensi e lo va a ritrovare, rifiutata decisamente da Matteo: “E adesso cosa faccio?”, si chiede disperata. Indecisa, resta infine sola in mezzo alla strada tra una folla di persone, ognuna delle quali sa dove vuole andare e il motivo che le spinge. Al lamento della giovane cinese fa eco e commento tematico di lui: “ Piuttosto che vedere questi tradimenti, non mi innamorerò più!”. Film, dunque pessimistico sulla possibilità di un amore pulito e fedele. Lo spettacolo meriterebbe un lungo commento di discussione proponendo e rispondendo a due domande con relative risposte, dedicate a spettatori di buona volontà: che significa la parola “amore”? e come si coltiva l’amore? (Adelio Cola)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La ventottenne Hua è un'insegnante di Pechino che si è trasferita a Parigi. Dopo essere stata lasciata da un suo amante che non vuole più saperne di lei, Hua vaga per le strade della città in preda allo sconforto. Casualmente, per un banale incidente, incontra Mathieu, un giovane operaio che inizia a corteggiarla e fa di tutto, con le buone e con le cattive, per possederla. Tra i due nasce un rapporto particolare, fatto di desiderio e di passione travolgente. Mathieu la maltratta, le fa violenza e la coinvolge in un losco traffico di furti, arrivando perfino a “cederla” per convenienza ad un suo amico. Nonostante tutto, Mathieu sente sempre più prepotentemente un insaziabile desiderio del corpo della ragazza che, ad un certo punto, non sembra più farcela e decide di far ritorno a Pechino. Qui ritrova il suo fidanzato, che decide di sposare. Ma alla vigilia delle nozze Hua fa ritorno in Francia, incapace com'è di sottrarsi ad un rapporto, quello con Mathieu, che ha segnato per sempre la sua vita.

 

 

 

Film di vicenda, che racconta di un “amor fou”, violento e passionale, che viene rifiutato razionalmente, ma che è talmente forte da soggiogare la protagonista. Il caso è talmente particolare da rendere impossibile ogni tentativo di universalizzazione. Resta l'abilità tecnica del regista, che tuttavia sembra essere più al servizio di una spettacolarità un po' morbosa e compiaciuta piuttosto che di una tematica che poteva essere interessante dal punto di vista esistenziale. (Olinto Brugnoli)

 

 

 

 

 

 
 


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