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WANDA



Regia: Barbara Loden
Lettura del film di: Adelio Cola
Edav N: - 2010
Titolo del film: WANDA
Titolo originale: WANDA
Nazione: USA
Anno: 1970
Presentato: 67. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia - 2010 - Fuori Concorso

 Se lo spettatore non sa che sta assistendo alla proiezione d’un film di quarant’anni fa, e che è l’opera prima e unica della regista, ‘si diverte’ (tra le finalità dello spettacolo cinematografico c’è anche il ‘divertimento’!) e infine rimane soddisfatto dopo la visione d’un film d’autore, ben fatto, ben diretto, bene interpretato, incredibilmente supportato da due soli personaggi. Wanda (è la regista che si cala nel ruolo della protagonista), moglie d’un marito scontento di lei e madre di due bambini, è abulica e apatica, indolente e pigra. “Io non voglio padroni”: e abbandona tutto e tutti. Circostanze fortuite e casuali le fanno incontrare un uomo della sua età. Chi è, che cos’ha fatto’, perché anche lui vuole abbandonare il suo bar (per terra giace un uomo morto: ucciso da lui? Sembrerebbe proprio di sì, visto come poi si comporterà!). Avventure e vicende di carattere strano e di colore giallo si succedono durante la comune fuga da conoscenti e familiari dell’uomo, nessuna nostalgia perseguita i due personaggi. Un dubbio sfiora Wanda che segue irresponsabile e ingenua lo sconosciuto: ”In che cosa cerchi di coinvolgermi”. Quando si rende conto che quello vuole fare un colpo in banca con la sua complicità, si lascia invadere dalla frenesia di condotta delittuosa, più per amore d’avventura che per scelta volontaria d’illegalità. E’ soltanto il primo passo che le costa fatica, poi scivola sempre più in basso; è disposta addirittura ad uccidere, se le circostanze si compliccheranno e comprometteranno il furto. Il colpo riesce ma arriva la polizia. L’uomo spara ma il fuoco nemico lo finisce. Sul luogo del fattaccio arriva anche Wanda, ma in ritardo a causa del controllo dei suoi documenti, che non possiede! (“ce li porti al più presto”, ordina il vigile stradale alla gentile signora!). Non le rimane che assistere alla partenza dell’autoambulanza che porta via il cadavere del complice. Lo zoom ferma l’immagine (sgranata: la pellicola originale era a passo ridotto, gonfiata in seguito per il cinema normale) sul volto in PP di Wanda mortificata e delusa, sola in mezzo alla folla dei curiosi.

Il ritmo serrato, la successione logica degli eventi montati con sapienza, il commento musicale e soprattutto la consumata bravura dei due interpreti (lei è perfetta in un personaggio ‘esemplare’) avvicinano il film ai capolavori dello spettacolo. 

(Adelio Cola)

 


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