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UN'IMPRESA DA DIO



Regia: Tom Shadyac
Lettura del film di: Adelio Cola
Titolo del film: UN'IMPRESA DA DIO
Titolo originale: EVAN ALMIGHTY
Cast: regia: Tom Shadyac - sceneggiatura: Steve Oedekerk - fotografia: Ian Baker - musica: John Debney - montaggio: Scott Hill - cost.: Judy L. Ruskin [Judy Ruskin Howell] - interpreti: Steve Carell (Evan Baxter), Morgan Freeman (God), Lauren Graham (Joan Baxter), Johnny Simmons (Dylan Baxter), John Goodman (Sen. Long), Wanda Sykes (Rita) - durata: 90' - origine: Usa, 2007 - produzione: Universal Pictures, Spyglass Entertainment, Shady Acres Entertainment, Original Film, Relativity Media - distribuzione: Universal Pictures (28-09-2007)
Sceneggiatura: Steve Oedekerk
Nazione: USA
Anno: 2007
Chiavi tematiche: Scuola. Esempio didattico di Lettura strutturale.

Questa lettura è stata estrapolata da una proposta didattica di Adelio Cola FILM IN CLASSE, dove si può trovare suggerimenti ed indicazioni didattiche

 

È LA STORIA DI EVAN BAXTER, padre di tre giovani figli, ambizioso politicante, appena eletto al Congresso USA, affezionato alla famiglia, che coltiva il sogno d’impegnarsi in politica “per cambiare il mondo”,

IL QUALE, dopo essere stato scelto da Dio per costruire l’arca per salvare il mondo dal nuovo diluvio in arrivo, pur prevedendo obiezioni, incomprensioni e difficoltà umane, ostacoli burocratici e sociali cause di umiliazioni personali e di incomprensioni, dopo essersi convinto che quella era per lui la Volontà di Dio ed essersi messo all’opera per portare a termine al progetto divino sfidando coraggiosamente l’opinione pubblica e rischiando la sua carriera politica, (inizialmente aveva accettato la proposta d’un senatore proponente per speculazione, ma poi decisamente rifiutato, di appoggiare nella votazione d’una legge urbanistica)dopo aver ottenuto la collaborazione della moglie con i tre figli, di alcuni uomini e degli animali nella costruzione dell’arca, al verificarsi del diluvio, dopo l’entrata nell’arca di tutte le coppie di animali, dopo essere riuscito, obbedendo alla volontà salvifica di Dio, a costruire l’arca, RIESCE anche, se pur con fatica, a convincere tutte le persone della città, precedentemente incredule spettatrici della sua costruzione, a salvarsi dal diluvio rifugiandosi dentro di essa.

Abbiamo capito che Dio si serve delle doti d’un uomo retto e obbediente per realizzare i suoi progetti a beneficio di tutti. Ma…chi è Dio nel film? Egli è rappresentato da un anziano negro che ne interpreta il ruolo con disinvolta bravura.

Lo scoop non è originale: avevamo già visto Dio in un negro (simbolo della razza umana più antica) in “BENTORNATO, DIO” (1977).

La nostalgia di Dio ‘perseguita’ il cuore dell’umanità, che del resto Egli ha creato per sé, per cui essa vive nell’insoddisfazione finché non riposa in Lui.

La morale della favola è vecchia; è il modo di rappresentarla che è nuovo.

Il protagonista, quando Dio gli si presenta in quel modo inatteso ed all’improvviso, rimane diffidente e sconcertato. Possibile? Proprio a me dovrebbe apparire Dio e chiedermi di fare qualche cosa che Egli potrebbe creare in un attimo?

Tutti congiurano contro la sua ‘credulonità’: la moglie, non parliamo poi dei figli!, i colleghi di lavoro, i politici…Egli è un povero e ingenuo illuso.

Il nostro non demorde e si mette all’opera. È tale e tanta la convinzione che lo anima, che egli riesce a coinvolgere nel lavoro la famiglia e i pochi cittadini di buona volontà.

Nessuna sorpresa se i primi collaboratori nell’impresa sono stati gli animali ‘intelligenti’, tra gli altri scimmie indaffarate ed elefanti ingombranti nel trasporto e la messa in opera dei pesantissimi materiali provenienti dall’abbattimento di maestosi alberi della foresta!

L’arca cresce a vista d’occhio. È ormai quasi pronta e gli animali si presentano in coppia, maschio e femmina, per prendere posto nella grande nave di legno destinata a galleggiare sulle acque del diluvio.

L’opinione pubblica si mobilita. Tutti i cittadini, spinti dalla curiosità si radunano ai piedi dell’arca in attesa d’un diluvio che…non viene! La derisione per il costruttore è assicurata. Egli esorta i presenti ad entrare nell’arca perché il diluvio è in arrivo. Ma quale diluvio se splende il bel sole estivo?! È presente anche il senatore che ha proposto la legge urbanistica che prevede l’urbanizzazione della larga valle nella quale ora si trova l’arca. Ha propagandata la sua idea assicurando che “essa darà lavoro e prosperità agli abitanti”. In realtà il progetto è stato ispirato dalla volontà di speculazione economica, poiché avrebbe lottizzato e venduto il terreno a prezzo politico in vista dei suoi interessi.

Ecco, il cielo si oscura, le nubi lasciano cadere la pioggia torrenziale, che fa crollare la diga dell’invaso a monte della città e che avanza travolgendo edifici e monumenti e provocando terrore nella distruzione ‘universale’.

Finalmente i presenti si decidono e corrono a rifugiarsi dentro l’arca, appena in tempo per non perire tutti affogati dal diluvio.

L’impresa di “cambiare il mondo” (anche quello degli avari come il senatore) salvando e la natura e l’umanità dai disastri da lei provocati, non è a misura d’uomo. È un’impresa da Dio.

L’IDEA CENTRALE, a parte l’originalità spettacolare del film a tinte surreali, è trasparente e corrisponde a quanto già detto sopra circa la ‘politica’ di DIO che SI SERVE DEGLI UOMINI disposti a fare volontariamente la sua volontà PER REALIZZARE I SUOI DISEGNI DI SALVEZZA PER LE SUE CREATURE.

Molto bravo nel suo insolito ruolo è stato l’interprete negro, ma anche il protagonista che nelle svariate circostanze che lo impegnano nel compito affidatogli da Dio reagisce con ricca e sincera umanità.

Lo sfruttamento indiscriminato della natura da parte di certa politica a danno della comunità è bollata dal film senza lasciare possibilità di appello.

La solidarietà nella collaborazione alle imprese positive, che corrispondono alla volontà di Dio a favore del bene comune, è giustamente premiata.

La rinuncia del protagonista al promesso vantaggio personale appoggiando l’iniqua legge urbanistica, è meritevole di applauso in un mondo come il nostro, nel quale ciò che vale è ciò che mi conviene.

La sua decisione di fare a qualunque prezzo soltanto la volontà di Dio è…roba da santi! È soltanto un film, una fiction, siamo d’accordo! Volesse il cielo che nella realtà della vita le cose andassero così! Staremmo meglio tutti (cfr. il vecchio cameriere nero del ristorante si allontana provvisoriamente dal tavolo dove sta pranzando la moglie di Evan con i tre figli “perché devo andare a servire anche gli altri clienti”).

Quando l’arca, dopo aver galleggiato pericolosamente sulle onde che sommergono le rovine della città di New York, si arresta di fronte al Campidoglio svelando indirettamente il fariseismo della legge urbanistica, alla quale il protagonista all’inizio aveva ingenuamente aderito, Evan Baxter può rallegrarsi di avere anche lui realizzato il suo sogno di “cambiare il mondo”, dopo essersi reso disponibile a collaborare liberamente alla realizzazione del piano di Dio.

Il livello al quale il regista pone il protagonista del film è quello di persona adulta con grandi ideali, disposta a fare la volontà di Dio anche in circostanze apparentemente assurde.

Molte e positive sono le idee radiali espresse dal film; quella centrale può essere così espressa:

SE NELLA VITA UNA PERSONA S’IMPEGNA A FARE LA VOLONTA’ DI DIO, DISPOSTA A SUPERARE CON COSTANZA OGNI OSTACOLO CHE LE SI FRAPPONGA FIDANDO NEL SUO COSTANTE AIUTO, SI REALIZZA E COOPERA ANCHE AL BENE COMUNE.

(Noto l’impossibilità “teologica” di comporre LA STORIA DI attribuendo a DIO (non al suo sostituto) il ruolo di protagonista che evolve psicologicamente. Si potrebbe parlare di evoluzione narrativa del film con distinzioni molto ‘sottili’. Esposta come sopra, ma opportunamente espressa in modo reciproco (non contrario), potrebbe essere accettata come corrispondente alla prima. In altre parole, come si concluderà fra poco: DIO SI SERVE DELLE CAUSE SECONDE PER RAGGIUNGERE I SUOI FINI DI SALVEZZA) (Adelio Cola)

 


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