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KUNG FU PANDA



Regia: John Stevenson, Mark Osborne
Lettura del film di: Adelio Cola
Titolo del film: KUNG FU PANDA
Titolo originale: KUNG FU PANDA
Cast: regia: John Stevenson, Mark Osborne - genere: animazione - durata: 92' - origine: Usa, 2008 - produzione: Pacific Data Images (PDI), Dreamworks Animation - distribuzione: Universal Pictures, Paramount Pictures (29-08-2008)
Nazione: USA
Anno: 2008
Chiavi tematiche: Scuola Esempio didattico di Lettura strutturale.

Questa lettura è stata estrapolata da una proposta didattica di Adelio Cola, FILM IN CLASSE, dove si può trovare suggerimenti ed indicazioni didattiche.

 

È LA STORIA DEL PANDA PO, pacioccone, sicuro di sé, PRESUNTUOSO E ILLUSO di poter portare a termine qualsiasi impresa (mentre in realtà combina guai e colleziona fiaschi), IL QUALE, dopo essersi messo alla scuola d’un maestro (una specie di gufo) ed aver accettato da lui lezioni di Kung Fu, (il maestro è a sua volta ex allievo d’una filosofica tartaruga sentenziosa, le cui le lezioni morali comprendono profonde sentenze sulla vita, che, terminata la sua missione, si dissolve e ‘sale al cielo’ confondendosi con le stelle del firmamento celeste), che gli fa incontrare pericoli d’ogni genere per allenarlo consigliandogli umiltà e costanza nelle dure prove per scoprire le sue potenzialità personali in vista dello scontro con un leopardo, invincibile mostro feroce, che non erano riusciti a vincere i primi cinque allievi del ‘maestro gufo’, nello scontro decisivo con il mostro VINCE L’INCONTRO FINALE DI KUNG FU invitando, dopo il meritato periodo di riposo, il suo ex maestro a condividere con lui uno spuntino, riconoscendogli indirettamente il merito della vittoria, frutto dell’educazione da lui ricevuta.

 

Gli episodi del film sono spettacolari più che divertenti, eccetto alcune sequenze di scontri d’arte marziale, umoristiche parodie dei film del genere, accompagnate da una tradizionale colonna sonora ad effetto con variazioni sentimentali in momenti di oniriche visioni del protagonista ingenuo e generoso.

La lezione educativa sui giovani spettatori, soprattutto sui bambini, è compromessa dalla prevalenza dagli esorbitanti effetti spettacolari che caratterizzano l’evoluzione psicologica del Panda.

Alcuni episodi, montati gli uni dopo gli altri senza logica locale e temporale, diminuiscono l’immediata comprensione del film nel suo sviluppo narrativo. I bambini sono forse, almeno per quanto riguarda le favole come la nostra, maggiormente esigenti di quanto si sospetti circa la logicità delle avventure dei personaggi. Quando l’intreccio della storia raccontata è soverchiamente complicata o ‘straripante’ di effetti speciali audiovisivi, essi rischiano di rimanere frastornati, anche se applaudono fragorosamente partecipando allo spettacolo.

Nel caso nostro: perché Po prima era sul monte e subito dopo in casa? Perché il maestro impartisce lezioni sulla strada e subito dopo sulla montagna? Chi ha fatto entrare Po nel castello incantato mentre poi lo vediamo fuori?

La confusione narrativa potrebbe compromettere la comprensione della trama. Nessun male!, si dirà, perché i bambini si sono divertiti. MA era stato questo lo scopo nella scelta del film?

Nella formazione della loro personalità rimangono privi di quella che si può definire, anche nel nostro caso audiovisivo come dopo il racconto orale di ogni favola, la finalità che l’autore (il favolista e il regista) s’era proposta nel raccontarla, cioè la sua morale, in altre parole l’idea centrale.

Se l’educatore aiuta il bambino a sfrondare ‘l’albero’ della favola dall’abbondante vegetazione che nasconde il tronco con i rami di sostegno delle foglie, il piccolo spettatore sarà subito in grado di fare sua la trama principale del film, sotto la quale scoprirà la morale della favola. Lasciato a se stesso, potrebbe anche essersi divertito molto partecipando emotivamente alle avventure del suo amico Panda, ma il risultato educativo del film rimarrebbe incompleto.

L’idea centrale può essere così espressa: NELLA VITA PUO’ SUCCEDERE (diciamo “può” perché non sempre succede!) CHE PERSONE INESPERTE, che umilmente ammettono i propri limiti e accettano docilmente suggerimenti e consigli di guide esperte e affidabili, RIESCANO A SUPERARE OSTACOLI che inizialmente sembravano insuperabili. (Adelio Cola)

 


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