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WOMEN



Regia: Huang Wenhai
Lettura del film di: Adelio Cola
Titolo del film: WOMEN
Titolo originale: WOMEN (WE)
Cast: Regia: Huang Wenhai; Paese: Svizzera, Cina 2008; Genere: Documentario; Durata: 102 Min.
Sceneggiatura: Documentario
Nazione: CINA, SVIZZERA
Anno: 2008
Presentato: 65. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia - 2008 - Orizzonti

Chi ha detto che, per impedire alla gente di pensare e di agire secondo le proprie convinzioni, sia sufficiente usare sempre il bastone e mai la carota? Eh, sì! Ma quando “il potere del governo è assolutista, quando il potere del partito è determinante, quando il funzionario del partito è in città più importante del sindaco!…” Eppure, anche in quei casi c’è chi si ribella! Certo, non con le armi e neppure contrapponendosi apertamente al metodo dittatoriale di chi comanda.

Quello detto è il contenuto del film, ambientato nella Cina odierna.
Protagonisti sono quasi tutti i personaggi: essi sono ripresi con la macchina fissa, sempre in PP e spesso in PPP. Sono documentati incontri, più o meno autorizzati se non addirittura clandestini, in case private, sedi di discussioni animate circa questioni fondamentali: in che cosa consistono la democrazia e la libertà? Quali sono le cause che impediscono al popolo cinese di rivendicare e di esercitare i propri diritti, valori universali?
Si distinguono nel film tre tipi di individui di generazioni diverse e coerentemente di ragionamenti talvolta opposti sull’argomento politico. Ci sono i rassegnati, convinti che non c’è “niente da fare!” Tra di essi non manca “colui che dice d’aver fatto tutto quello che poteva, anche con suo rischio, per arrivare a difendere le sue idee, ma ora, e rappresenta il secondo gruppo di cinesi, deve preoccuparsi di sopravvivere, deve pensare alla vita sua e della famiglia” e perciò anch’egli ‘cede le armi’. C’è l’idealista. Per lui “Democrazia e libertà sono elementi essenziali nella storia umana e sempre, prima o poi, si sono imposti ed hanno trionfato. Si tratta di gradi e tempi di maturazione. Ho 62 anni ma sono pieno di energia e di entusiasmo come un quarantenne! La difficoltà da superare consiste (ed in questo particolare va d’accordo con gli intellettuali) anzitutto nell’istruire la gente sul significato e sul valore di democrazia e libertà, ed in seconda istanza nella capacità di organizzare i gruppi di protesta. Egli è convinto che, quando tali gruppi saranno numerosi, anche se formati di poche centinaia di persone, perché se fossero troppe verrebbero represse dal governo sospettoso, chi detiene il potere allenterà le catene ed aprirà i lucchetti”. Pochi gli credono tra i partecipanti all’incontro, che però l’ascoltano con interesse ma anche con diffidente speranza giudicata illusoria. E’ lui che chiude il film con la sua professione di fede nel metodo da seguire per raggiungere lo scopo in avvenire. E’ a lui, quindi, che il regista, che l’ha inquadrato più che qualunque altro personaggio nelle manifestazioni di idee che mostra di condividere, affida la sua stessa convinzione: prima o poi la Cina si libererà dal dispotismo e i cinesi finalmente fruiranno anch’essi dei benefici della democrazia e della libertà.
Il regista dimostra con il modo di ripresa dei personaggi d’avere avuto un unico scopo: riprendere i loro discorsi, che esprimono idee e convinzioni corrispondenti in qualche modo alle centinaia di milioni di connazionali che vivono sotto l'oppressione d'un potere dispotico esecrato da tutti, almeno nel film, odiato e aborrito.
I movimenti di macchina si limitano a distinguere e separare tra di loro i vari raduni di cui sopra, con brevissimi stacchi nei quali vediamo persone ed automobili spostarsi da una strada all’altra. Per il resto, tutte le inquadrature sono statiche, interessate soltanto a farci conoscere pensieri e sentimenti di coloro che parlano. Discutono con animosità e convinzione, tanto sincere da non sembrare interpreti ma cinesi normali facenti parte d’un documentario politico. I pochissimi spettatori presenti alla proiezione, escono di sala perplessi. Uno si chiede: “Che sia così, o esagera il regista cinese?”

Illuminante è la sentenza di coloro tra i personaggi del film che dichiarano: “Quando sono in gioco questioni di stato, non possiamo restare a guardare!” . (Adelio Cola)

 


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