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ATTIMO FUGGENTE (L')



Regia: Peter Weir
Lettura del film di: Olinto Brugnoli
Edav N: 175 - 1989
Titolo del film: ATTIMO FUGGENTE (L')
Titolo originale: DEAD POETS SOCIETY
Cast: regia: Peter Weir – scenegg.: Tom Schulman – fotogr.: John Seale, A.C.S. (Metrocolor, Panavision) – operat.: Stephen Shank – effetti speciali: Allen Hall – mont.: William Anderson, A.C.E. – suono: Charles Wilborn (missaggio), Alan Splet (supervisione montaggio), Robert Shoup (effetti) – ass. regia: Alan B. Curtiss – art director: Wendy Stites – scenogr.: Sandy Veneziano, John Anderson, Carleton E. Reynolds – cost.: Eddie Marks – realizzati da: Marilyn Matthews, Antony J. Scarano – trucco: Susan A. Cabral, Bette Iverson (acconciature) – mus.: Maurice Jarre, Georg Friedrich Hŕndel Suite III in re «Allegro» da Water Music eseguita dalla Kammerorchester Stuttgart diretta da Karl Munchinger, Ludwig van Beethoven Sinfonia n. 9 in re min. opera 125 eseguita dalla Chicago Symphony Orchestra, Concerto n. 5 in mi bem. magg. per pianoforte e orchestra op. 73 eseguito da Wilhelm Kempff e dai Berliner Philharmoniker diretti da Ferdinand Leitner – canzoni: «The battle of New Orleans» composta da Jimmie Driftwood, «Let's Have a Party» composta da Jessie Mae Robinson ed eseguita da Wanda Jackson, «Stranded in the Jungle» composta da Al Curry, James Johnson ed Ernestine Smith ed eseguita da The Cadets, «Hey Little Girl» composta da Henry Roeland Byrd ed eseguita da Professor Longhair, «Rainbow Voice» composta ed eseguita da David Hykes, «Ridgeway Fight Song» composta da Jerry Rehberg, «The Fields of Anthenry» composta da Pete St. John, «Sound 0ff» composta da Wille Lee Duckworth e Bernard Lenz – missaggio: Joel Moss (musica) – casting: Howard Feuer – interpr: Robin Williams (John Keating), Robert Sean Leonard (Neil Perry), Ethan Hawke (Todd Anderson), Josh Charles (Knox Overstreet), Gale Hansen (Charlie Dalton), Dylan Kussman (Richard Cameron), Allelon Ruggiero (Steven Meeks) James Waterston (Gerard Pitts), Norman Lloyd (Mr Nolan), Kurtwood Smith (Mr Perry), Carla Belver (Mrs Perry), Leon Pownall (McAllister), George Martin (Dr Hager), Joe Aufiery (l’insegnate di chimica), Alexandra Pouers (Chris Noel) – colore – formato: 35mm (1:1.85) – sonoro: ottico, stereo, Dolby System – durata: 130’ (m. 3520) – produtt.: Steven Haft, Paul Junger Witt, Tony Thomas – produtt. ass., dirett. produz.: Touchstone Pictures Burbank, California, 500 South Buena Vista Street – in ass. con: Silver Screen Partners IV – orig.: USA, 1989 – distrib.: Warner Bros International Burbank, California, 4000 Warner Blvd.
Sceneggiatura: Tom Schulman
Nazione: USA
Anno: 1989
Premi: OSCAR PER MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE (1989). - DAVID DI DONATELLO 1990 PER MIGLIOR FILM STRANIERO (PETER WEIR).

La vicenda è ambientata nell'America del 1959. L'Accademia Welton, in Virginia, è una scuola di grandi tradizioni che apre le porte alle università più prestigiose e alla quale molti genitori «dalle idee chiare», anche a costo di notevoli sacrifici economici, cercano di iscrivere i propri figli. Tutti i professori sono estremamente rigorosi, severi, tradizionalisti; ad eccezione di uno, il nuovo professore di letteratura John Keating, che, con modi ed atteggiamenti decisamente «rivoluzionari», cerca di trasformare la poesia che insegna, da mero e freddo oggetto di valutazione, a stimolo vitale, capace di sviluppare le potenzialità latenti nei singoli soggetti, di favorire un processo di affrancamento nei confronti dei condizionamenti istituzionali e di far crescere le coscienze, su un piano di autonomia, di libertà e di responsabilità.

 

Alcuni allievi sono particolarmente sensibili agli anticonformistici e stimolanti insegnamenti del professor Keating e decidono di fondare, come anni prima aveva fatto lo stesso Keating, una «dead poets society (setta [gruppo] dei poeti estinti)», una setta di cultori della poesia che, nottetempo, si riunisce in una grotta a leggere o a inventare versi, cercando l'autoaffermazione attraverso il superamento di remore o tabù.

Tale liberazione porta i giovani a scoprire nuove strade e nuove aspirazioni e a trovare il coraggio di perseguirle. In particolare: Knox, che si è innamorato della graziosa Chris, affronterà rischi e botte pur di manifestare alla ragazza il proprio amore; Todd riuscirà a superare la propria timidezza e le proprie inibizioni; Charlie Dalton si farà beffe dell'istituzione scolastica fino ad essere corporalmente punito e, in seguito, espulso dalla scuola; Neil scopre la propria vocazione di attore di teatro e sfiderà i divieti paterni pur di partecipare come protagonista alla messa in scena del «Sogno di una notte di mezza estate». Ma sarà proprio questo episodio a far precipitare le cose. Il padre di Neil, inviperito per la trasgressione del figlio, lo ritira dalla scuola per fargli frequentare l'accademia militare. Neil, depresso ed esasperato, si uccide. È lo scandalo. L'autorità scolastica interviene brutalmente puntando l'indice accusatore contro il professor Keating, reo di aver favorito la passione di Neil per il teatro e di aver così provocato la sua morte. Keating viene espulso dalla scuola. È tempo di restaurazione. Ma, al momento del commiato, i giovani osano sfidare l'autorità scolastica e rendono omaggio al loro professore, facendogli capire con gratitudine di aver fatto tesoro della sua lezione di vita.

Il racconto. Fin dall'inizio le immagini indugiano nella presentazione e nella descrizione dell'ambiente socio-culturale all'interno del quale si sviluppano i fatti che costituiscono la vicenda. Non si tratta di un semplice sfondo ambientale che fa da contorno agli avvenimenti narrati, bensì di un vero e proprio elemento strutturale, un perno, costituito da abbondante materiale narrativo, di notevole importanza a livello di significazione. Tale perno, all'interno di una struttura narrativa di tipo lineare, si confronta e si scontra con altri due: quello costituito dal professor Keating con il suo insegnamento «rivoluzionario» e quello relativo alle reazioni, agli atteggiamenti e alle prese di posizione di quel gruppo di allievi più sensibile agli insegnamenti del professore.

Si può ora tentare di approfondire l'analisi dei tre perni-filoni, sia considerati in sé, sia nel loro reciproco rapporto.

1) L'ambiente, cui si accennava, viene descritto come tradizionalista, severo, formalista. Tradizione, Onore, Disciplina, Eccellenza sono i «quattro pilastri» sui quali si regge la prestigiosa Accademia Welton, «la miglior scuola preparatoria degli Stati Uniti».

Queste quattro parole sono infatti scritte a chiare lettere sui gagliardetti che vengono esibiti durante la cerimonia inaugurale del nuovo anno scolastico e vengono ripetute in coro dagli allievi dietro una precisa domanda del preside. Naturalmente tutti i docenti esprimono fervida dedizione a tali basilari principi. Basti pensare al professore di chimica che esige periodiche relazioni scritte; a quello di latino, con le sue ripetizioni «a pappagallo» delle declinazioni; all'insegnante di trigonometria che promette penalizzazioni di un punto a chi non fa il proprio dovere; ecc..

Ma non è solo la scuola a peccare di autoritarismo. I genitori degli allievi non sono da meno. Anzi, questi scelgono a costo di notevoli sacrifici proprio quella scuola per avere quel tipo di «formazione» e la scuola non fa che rispondere alle aspettative delle famiglie.

Speciale peso assumono i genitori di Todd (sul quale grava anche il ricordo di un fratello particolarmente brillante), con le loro raccomandazioni, le loro distrazioni (lo stesso regalo dell'anno prima per il compleanno del figlio), le imposizioni (d'accordo col preside costringono Todd a firmare contro il professor Keating). Ma è soprattutto il padre di Neil ad emergere, con la sua rigidità e i suoi ordini perentori. Fin dall'inizio ordina al figlio di rinunciare al giornale della scuola; afferma che non vuole essere contraddetto in pubblico e porta le solite ricattatorie argomentazioni: «Finché non hai finito medicina farai quello che dico io... Sai quanto ci tiene tua madre...»; mentre il ragazzo risponde sempre «Sissignore». In seguito proibisce a Neil di partecipare alla rappresentazione con toni che non ammettono replica: «Non ti azzardare a discutere con me... Ho fatto sacrifici per mandarti qui e tu non mi deluderai». Dopo la disobbedienza da parte del figlio, reagisce con particolare asprezza: lo porta via nel bel mezzo dei festeggiamenti; lo ritira dalla scuola e gli impone l'accademia militare di Harward; tronca sul nascere ogni tentativo di spiegazione o di giustificazione: «Se si tratta ancora di questa storia del recitare, puoi scordartela». La sua disperazione per l'esasperato gesto del figlio esprime un rimorso inutile e tardivo perché basato su un amore possessivo ed egoistico.

2) All'interno di questo contesto «educativo», Il professor Keating rappresenta un pericoloso elemento di novità e di «sovversione». Egli entra in aula fischiettando, lasciando allibiti gli stessi allievi; poi esce e invita i ragazzi a seguirlo. Comincia col citare un verso di una poesia di Whitman: «Oh capitano, mio capitano» ed esorta i ragazzi a chiamarlo in questo modo. Espone poi la sua filosofia. Di fronte ad una vecchia foto di ex allievi esorta: «Carpe diem... Cogli l'attimo... Perché siamo cibo per i vermi; perché ognuno di noi un giorno smetterà di respirare, diventerà freddo... Osservate questi visi del passato... Non sono molto diversi da voi: stesso taglio di capelli, stessi occhi pieni di speranza. Ora sono concime per i fiori. Ma se ascoltate con attenzione li sentirete bisbigliare: "Carpe diem! Cogliete l'attimo! Rendete straordinaria la vostra vita."».

In seguito invita i ragazzi a strappare alcune pagine di un libro che esprimono teorie mensuristiche, da lui definite «escrementi», circa la valutazione della poesia e li spinge a concepire quest'ultima come manifestazione della «passione» che caratterizza la razza umana e come capacità di trasformare il mondo, cui ciascuno può contribuire «con un proprio verso».

Interrogato dai ragazzi circa la «setta dei poeti estinti», egli racconta che questi erano «dediti a succhiare il midollo stesso della vita»; costituivano un «circolo ellenico», di romantici, che si trovano dentro ad una grotta indiana per assaporare la dolcezza delle poesie.

Durante una lezione, Keating sale in piedi sulla cattedra per insegnare che è necessario guardare le cose da angolazioni diverse. Poi invita i ragazzi a fare come lui: «È proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardare le cose da un'altra prospettiva... Dovete combattere per trovare la vostra vita... Dovete tentare nuove strade». Vuole che i suoi allievi siano creativi e li esorta a comporre delle poesie e a leggerle di fronte a tutta la classe. Anche lo sport serve a Keating per stimolare i ragazzi ad autoaffermarsi, a migliorare, ad eccellere. Così una semplice passeggiata diventa occasione per riflettere sul fatto che ognuno si muove con una propria andatura, per denunciare la tendenza al conformismo e la difficoltà di mantenere le proprie idee di fronte agli altri: «Ci teniamo ad essere accettati; ma dobbiamo credere che le nostre idee siano uniche e originali... Vi invito a trovare la "vostra" camminata».

Keating sa anche rimproverare, col giusto tono e al momento opportuno, le bravate e le intemperanze di certi allievi. Con severità riprende Dalton: «C'è un tempo per il coraggio e un tempo per la cautela... Farsi espellere dalla scuola non è un bel sistema per affermarsi». Così come sa pazientemente ascoltare e consigliare nei momenti di crisi: a Neil raccomanda di parlare con il padre, di aprirsi a lui, mostrandosi com'è veramente, per fargli capire le proprie esigenze interiori e la propria passione per il teatro.

3) Gli studenti della Welton Academy sembrano essere piuttosto scanzonati e critici nei confronti dei «quattro pilastri» dell'istituzione, che vengono da loro convertiti in «Tradimenti, Orrore, Decadenza, Escrementi». Ma, al di là della patina contestatrice, essi risultano essere perfettamente integrati nel contesto socio-culturale e completamente succubi nei confronti dell'autorità. Si veda in proposito l'atteggiamento dei compagni di Neil, che invitano quest'ultimo a ribellarsi alle imposizioni paterne ma che, subito dopo, ammettono di trovarsi nella stessa situazione.

Le prime reazioni di fronte allo sconcertante atteggiamento di Keating sono di incredulità e di stupore. Ma è significativo che, subito dopo la prima «lezione», Todd scriva sul proprio quaderno: «Cogli l'attimo». Si tratta della manifestazione di un primo, timido ma eloquente influsso che l'insegnamento del professore incomincia ad avere nei confronti dei ragazzi.

La ricostruzione della «setta dei poeti estinti»; il reperimento di un libro contenente «cinque secoli di poesie», sul cui frontespizio Keating aveva scritto: «Andai nei boschi perché volevo vivere con saggezza, volevo vivere in profondità, succhiare tutto il midollo della vita… per non scoprire in punto di morte che non avevo vissuto»; il radunarsi nella grotta indiana dove ciascuno dà libero sfogo alla propria fantasia e alle proprie capacità espressive, testimoniano della graduale assunzione da parte di alcuni giovani delle teorie e dell'impostazione mentale che Keating sta loro comunicando.

Aumentano le manifestazioni di autonomia, di libertà, di originalità. Logicamente, diversificate. C'è chi riesce a costruire una radio («radio antenna libera») e si lascia trascinare dal ritmo del «rock-and-roll»; c'è Todd che s'impegna nella composizione poetica; Neil che scopre in modo inequivocabile la propria passione per il teatro («Per la prima volta so cosa voglio fare, e per la prima volta ho intenzione di farlo, che mio padre voglia o no. Carpe diem!»); Knox che assapora la gioia d'essere innamorato di Chris.

La libertà e l'autonomia, una volta assaporate, diventano irrinunciabili e alimentano un modo nuovo di vivere. Non senza il rischio di distorsioni o di degenerazioni, come nel caso di Dalton, più orientato a concepire tali istanze in modo libertino (la foto della donna nuda; le ragazze invitate nella grotta) o esteriore (il fulmine dipinto sul petto per conquistare le ragazze; lo scherzo dell'articolo del giornale della scuola e della successiva telefonata al preside «da parte di Dio», che comporteranno il rimprovero da parte dello stesso Keating). Più spesso, invece, esse sono fonte di autoaffermazione, di crescita, di maturazione.

Todd, provocato, dal professore, riesce finalmente a sbloccarsi, a vincere la propria timidezza e rivela la propria attitudine alla poesia.

Knox ha il coraggio di proseguire – nonostante i rischi e le botte – nel corteggiamento di Chris, fino ad ottenere un'insperata gratificazione.

Neil, pur non osando sfidare frontalmente il padre, procede con determinazione sulla strada intrapresa e ottiene il successo. Anche se, a questo punto, deve fare i conti con la rigida repressione paterna.

È importante, a questo punto, analizzare brevemente l'intrecciarsi dei tre filoni narrativo-strutturali sopra descritti, perché è proprio dal loro rapporto che scaturisce la significazione del film.

In un contesto socio-culturale repressivo, che si impone con il suo rigido conformismo sulle coscienze e sulle persone, irrompe una presenza, un atteggiamento, una posizione mentale, che mina alla radice le basi di tale ambiente, cerca di scardinarlo dall'interno, facendo appello alle potenzialità inespresse, all'autonomia, alla libertà, all'originalità, a tutto ciò che è creativo e autentico. Tale atteggiamento è «contagioso» e determina da parte di alcune persone reazioni, prese di posizione, iniziative sempre più autonome e libere. Tutto ciò rischia di essere (e, in parte, viene di fatto) schiacciato, vanificato, annullato; MA, alla fine, i giovani, salendo in piedi sopra i loro banchi e salutando il professor Keating con l'espressione: «Oh capitano, mio capitano», dimostrano che il germe della libertà e la scintilla dell'autonomia, una volta instillate nell'animo umano, non possono più essere represse o soffocate. Per lo meno nelle persone più sensibili e recettive (infatti non tutti i giovani alla fine salutano il professore in quel modo e, all'interno dello stesso gruppetto dei «poeti estinti» c'è Cameron che finisce per tradire il docente e i suoi stessi compagni).

Il valore tematico del film è notevole ed emerge con chiarezza da quanto s'é detto a livello di lettura. Ciò sia per quanto si riferisce all'idea espressa (considerata in sé, come valore di pensiero), sia per quanto riguarda il modo (tematico) di esprimerla. In proposito, però, non si può non notare che il suicidio di Neil è richiesto più come nodo spettacolare per mandare avanti la vicenda, che come credibile sviluppo psicologico delle situazioni. E ciò inquina lo stesso valore tematico del film.

Comunque, si comprende che se l'istanza di libertà non può essere soffocata nonostante l'ambiente particolarmente rigido e severo, a maggior ragione questa emergerà e si svilupperà in un contesto più favorevole.

Cinematograficamente il film è ben costruito, soprattutto sotto il profilo strutturale con giustapposizione dei tre filoni dal cui confronto nasce l'idea centrale. La recitazione è impeccabile. Le immagini sono figurativamente curate, con piccole concessioni al calligrafismo e a qualche raro indugio spettacolare (l'uso del «ralenty» per rappresentare la disperazione del padre di Neil).

Moralmente c'è da avanzare una notevole riserva circa il fatto che il «messaggio» di Keating - il quale ha straordinario valore sotto il profilo morale in quanto propugna e favorisce l'emancipazione, delle persone - è privo di solide basi assiologiche (relative a valori o a canoni interpretativi della realtà) e di riferimenti a valori religiosi o trascendenti. L'unica motivazione che sta alla base del «carpe diem» di Keating sembra consistere nel fatto che in un domani saremo tutti «cibo per i vermi e concime per i fiori». Una visione immanentistica, come si vede, sia come fondamento sia come prospettiva, in quanto non tiene conto di tutte le potenzialità insite nell'animo umano e dimentica l'imprescindibile dimensione religiosa.

Pur con queste riserve il film possiede un notevole valore sul piano educativo in quanto stimola a prendere coscienza della propria originalità, della propria unicità e della propria diversità, intese come fonti di ricchezza e di crescita nel triste panorama massificato della realtà odierna. Il film, però, va opportunamente letto e valutato, poiché il successo di pubblico giovanile che esso sta ottenendo pare dimostri che viene colto piuttosto il rovescio della medaglia, vale a dire la sollecitazione a una ribellione che diventa conformismo dell'anticonformismo, sollecitazione a rompere gli argini non perché erronei bensì perché argini, con la conseguente tendenza a far coincidere le proprie istituzioni (famiglie e scuola) col contesto rigido e repressivo offerto e giustamente deplorato dal film. (Olinto Brugnoli)

 


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